Cus Catania under 18 Elite: la forza di un progetto

Cus Catania under 18 Elite: la forza di un progetto

Nel panorama rugbistico siciliano, giovanile e non solo, spicca da qualche anno la formazione under 18 del Cus Catania, che disputa, con ottimi risultati, il campionato nazionale nel girone elite. Parlarne è d’obbligo, non solo per il prestigioso campionato che la vede protagonista, ma perché questa squadra è la “prova vivente” che nel rugby “insieme si vince”.

Ne parliamo con la “memoria storica” di questa squadra, Salvo Pezzano, Manager dell’Accademia Federale Siculo – Calabra e Vice presidente del Comitato Regionale Siciliano, e con l’allenatore Giuseppe Costantino, che fa anche parte dello staff tecnico dell’Accademia.

Quando “inizia l’avventura” ?

Nel campionato 2012/2013: alla fine della stagione precedente il Cus Catania, dopo aver vinto la fase regionale, disputa, con esito positivo, un doppio spareggio contro il Reggio Calabria e la Partenope, ottenendo la promozione al girone di Elite. La prima stagione fu, per forza di cose, un periodo di transizione: i nostri ragazzi, soprattutto nel girone di andata, soffrivano terribilmente la differenza sia nel ritmo che nella qualità del gioco espresso dalle avversarie. Ma a dimostrazione che solo confrontandosi con avversari più forti, in maniera costante, si cresce, ottenemmo la salvezza all’ultima giornata, con un crescendo che ci vide mettere in riga Benevento, Lazio e Roma. Eravamo cresciuti, avevamo raggiunto ritmo e mentalità da elite.

Il secondo anno, in concomitanza con l’avvio dell’attività dell’Accademia federale in Sicilia, nella quale confluirono diversi elementi degli anni 96 e 97, e con il contributo di tante società che decisero di dare ai propri ragazzi l’opportunità di misurarsi ad alto livello, parlo di Audax, Briganti, Clan Messina, Misterbianco, Miraglia Agrigento, Cas Reggio Calabria, San Gregorio Catania, la squadra accresce maggiormente il suo potenziale e arriva a disputare la fase finale per l’assegnazione dello scudetto di categoria. La finale scudetto sfuma a Livorno a tempo praticamente scaduto, forse per la troppa voglia di giocare: a un minuto dalla fine, due punti avanti e palla in mano a pochi metri dalla linea di meta, cerchiamo una segnatura per dare più peso alla nostra vittoria, ma perdiamo palla e subiamo una meta che determina la nostra eliminazione. Quell’anno, tuttavia, ci da altre soddisfazioni in termini di “crescita” del movimento siciliano: ben tre sono gli atleti che si mettono in evidenza alla ribalta nazionale, Florio (Misterbianco), Barbuscia (Clan Messina), e Francesco Failla (Audax Ragusa) tutti “accademici”, che vestono la maglia azzurra under 18. Convocazioni in Nazionale under 17 per per Giovanni Licata (Miraglia Agrigento), Edoardo Pezzano (Cus Catania).

La stagione successiva, 2014/2015, la squadra si presenta ampiamente rinnovata, praticamente senza i cosiddetti fuori quota, ma si qualifica lo stesso alla fase finale. Stavolta è la Capitolina che ci nega il biglietto per la finale scudetto, anche stavolta all’ultima giornata. Anche durante questa stagione il contributo, lungimirante, delle società siciliane non è mancato, anzi si è fatto più sostanziale, Alle sopracitate società si aggiungono Rugby Enna, Logaritmo Messina e Palermo.

Quest’anno avete messo in atto una piccola rivoluzione.

Rivoluzione necessaria, anche se per me dolorosa sotto l’aspetto umano: abbiamo deciso, concordemente con i vertici della società, di affidare la conduzione tecnica a Giuseppe Costantino, che fa parte dello staff dell’Accademia. Per me era impossibile seguire i ragazzi in maniera consona alle loro esigenze e aspettative: grazie alla Federazione, che ha dato la possibilità a Costantino di ricoprire anche questo incarico, abbiamo potuto assicurare una guida tecnica di altissima qualità a una compagine che, per quanto rinnovata e molto giovane, non punta certo al risultato minimo, cioè alla salvezza, ma sono certo anzi che potrà giocarsi la qualificazione alla fase finale . Quest’anno per noi è molto importante, in quanto parte una collaborazione globale con l’Amatori, che coinvolge sia la squadra senior, che la squadra under 18 elite e regionale. 17 atleti di provenienza Cus sono confluiti nella under 18 regionale, che scende in campo con i colori dell’Amatori Catania, 5 atleti dell’Amatori giocano nel campionato elite. Tengo a sottolineare che non vi è in atto nessun progetto di fusione (con conseguente scomparsa di un delle due realtà storiche del rugby siciliano, cosa che sarebbe una vera e propria follia). Stiamo provando a riportare in alto il rugby siciliano per dare ai nostri ragazzi uno sbocco naturale alla loro ottima formazione nel settore giovanile. Per questo motivo gli atleti del ‘ 96, che hanno completato il percorso nell’under 18 elite i sono andati a rafforzare l’Amatori Catania, per provare a conseguire la promozione in serie A.

Mi pare che il messaggio chiaro sia quello di non voler disperdere le risorse siciliane in giro per l’Italia.

Esatto. Al momento in Sicilia assistiamo a un ottimo lavoro delle strutture federali (Accademia, Centri di formazione, Staff Tecnico regionale) , un altrettanto ottimo lavoro delle società a livello giovanile ( tenete presente, ad esempio, che i Centri di formazione sono finalmente espressione della totalità delle società siciliane) , ma per quanto riguarda la situazione delle squadre senior la situazione va migliorata. Dobbiamo far si che i nostri giovani trovino una collocazione consona non solo al loro valore, ma anche alle loro legittime aspettative. Ecco perché dobbiamo provare ad avere una o più squadre nella massima serie, in serie B e anche delle squadre di C che abbiano programmi di crescita seri e ambiziosi. E per farlo è necessario che le società si parlino e trovino delle linee comuni, così come è avvenuto a Messina con la collaborazione tra Clan Messina e Logaritmo, sia per affrontare il campionato under 16 nel girone elite che per conquistare la promozione con l’under 18. Stesso discorso per la Triskele, che ha messo su un progetto ambizioso, viste le difficoltà logistiche legate alla dislocazione geografica, ma con ottime possibilità di riuscita. E’ ovvio che accanto ai sacrifici enormi delle singole società sarebbe necessario avere degli impianti adeguati, ma come ben sappiamo la situazione è drammatica. Il “Paolone”, storico impianto, ha bisogno di interventi urgenti per garantire non solo la possibilità di allenarsi su un campo adeguato, ma anche la sicurezza di chi lo utilizza. Mercoledì scorso abbiamo rischiato un incidente serio, in quanto alcuni pezzi di guaina della copertura del tetto della tribuna sono stati lanciati dal vento sul campo, con gravi rischi alla incolumità di coloro che si trovavano li. E questo non deve più accadere.

Giuseppe Costantino, come affronta questa nuova esperienza?

Il Cus ha sposato un progetto molto impegnativo dal punto di vista economico e tecnico, e sono felice che abbia deciso di farlo nel giusto modo, cioe’ quello di vedere il tutto dalla prospettiva dei ragazzi. Questo gruppo vuole confrontarsi con quelli che saranno gli atleti protagonisti nel massimo campionato italiano dei prossimi anni e per questo accetta dì allenarsi 5 giorni a settimana senza risparmiarsi. Ti assicuro che è stimolante lavorare con loro ed aiutarli a crescere nel miglior modo possibile. La squadra e’ formata da atleti che vengono da tutta la Sicilia, cresciuti in altri club che hanno aderito, con lungimiranza sottolineo, a questo progetto che ha come fine quello di far emergere questi atleti al più alto livello possibile per la loro età, che si basa su due squadre u.18, una che disputa il campionato regionale e l’altra il campionato nazionale chiamato Elite. Tutti gli atleti si sentono coinvolti a pieno titolo e, come promesso a inizio stagione, aspettano Dicembre, perché quelli che si sono impegnati di più potranno completare il gruppo Elite che affronterà la seconda parte del campionato, decisiva per decidere chi giocherà la pool scudetto.

Come si e’ comportata la squadra in questo inizio di campionato?

Sono soddisfatto e fiducioso: nonostante la squadra sia composta da molti atleti degli anni ‘98 e ‘99, e pertanto pecca un po’ di esperienza, ho potuto rilevare una adeguata preparazione sia tecnica che fisico/atletica, che ci ha permesso di affrontare le avversatie a viso aperto. Le prossime due partite di campionato con Cus Roma ed Afragola Napoli diventeranno fondamentali per riportarci nella parte alta della classifica ed i n ragazzi lo sanno e stanno lavorando duramente per portare a casa due vittorie

La formula del campionato e’ la medesima dello scorso anno?

Si, non e’cambiato nulla. Le prime due vanno alla fase finale scudetto. Per la retrocessione, l’ultima clessificata retrocede direttamente, mentre e’ previsto uno spareggio tra la penultima del girone elite e la vincente del campionato regionale.

Umberto Bonaccorsi ph.Mariagrazia Schiros