Movimento rugbistico pugliese, chiarimenti e proposte dal presidente Grazio Menga

Movimento rugbistico pugliese, chiarimenti e proposte dal presidente Grazio Menga

Il presidente del Comitato Regionale Puglia, Grazio Menga, analizza punto per punto i temi da noi sottolineati nel nostro articolo (leggi QUI) e illustra alcune proposte per le società del territorio.

Decremento dei tesserati: le società che negli anni scorsi svolgevano un’intensa attività giovanile hanno avuto dei problemi con gli istituti scolastici. Ciò ha provocato una parte del calo dei tesserati che ha colpito soprattutto la base del movimento: under 8, 10 e 12. Per i prossimi anni propongo alle società di continuare a presentare i progetti agli istituti scolastici ma contemporaneamente di strutturare al proprio interno delle scuole rugby, come avviene al nord Italia, fino al Lazio. Così avremo maggiori possibilità che, il ragazzo, una volta contattato a scuola, continui nell’attività rugbistica. In futuro, infatti, per il bene del movimento giovanile, bisogna lavorare in questa direzione: nascita delle scuole rugby all’interno delle stesse società. A livello seniores, invece, il calo è dovuto ai cambi generazionali. Un problema che determina non poche difficoltà per le società in quanto non riescono a terminare la stagione o addirittura non riescono a iscriversi al campionato. Questo perché non si è pensato a curare il settore giovanile, indispensabile per fornire i ricambi necessari. Le cause del decremento dei tesserati le abbiamo individuate e sono convinto che già dal prossimo anno torneremo a numeri più confacenti al nostro movimento.

Calendario: in merito a questo argomento, noi del comitato ci dobbiamo attenere al planning nazionale. Se per la B e per la C1 c’è più continuità grazie alle seconde fasi e ai play off, per la C2 il discorso è diverso. Non si riesce ad avere una certa continuità con la partecipazione di 8 se non 7 squadre. Abbiamo pensato di introdurre il torneo seven durante la pausa natalizia e tra le varie pieghe del campionato ma spetta alla sensibilità delle società la partecipazione a questo tipo di attività federale. Noi anche quest’anno continueremo a proporlo.

Attività femminile: grazie alla spinta delle Panthers di Modugno, per il secondo anno presenti alle finali nazionali seven di Parma, stiamo ricevendo un buon impulso. Chiaramente, anche qui, abbiamo una serie di problemi perché le società sono appena due: le Panthers, appunto, e l’Ortanova Rugby. La Federazione investe molto nel femminile, infatti durante la stagione ci sono stati degli allenamenti congiunti tra le due squadre diretti dai tecnici di selezione del comitato regionale pugliese. Anche Di Giandomenico, selezionatore della nazionale femminile, è venuto a dirigere un allenamento. Stiamo lavorando, inoltre, in collaborazione con il comitato campano con l’obiettivo di proporre a breve un’attività femminile di rugby a 15.

Seven: personalmente sono molto attento a questa disciplina che vedremo ai prossimi giochi olimpici. Sono convinto che dopo le Olimpiadi di Rio 2016 si avrà un maggior coinvolgimento su tutto il territorio nazionale. Attualmente, però, non solo in Puglia ma in tutta Italia, viene poco considerata dalle società. Noi siamo alla finestra e cercheremo di proporre sempre delle attività sia a livello senior sia livello di under18, ma poi sono le società che devono dare l’adesione. Noi cerchiamo di muoverci partecipando anche a dei tornei giovanili con la selezione regionale, come a Benevento la scorsa stagione, ma l’impulso, di fatto, non c’è stato.

M.C.G.